I pendenti a Martello di Thorr dell’era vichinga sono probabilmente i manufatti più noti e più popolari dell’intera epoca preistorica pagana. Famosi sono quelli di Bredsättra (Olanda) ed Erikstorp (Östergötland) ritrovati nel X secolo e quello di Skåne (Svezia) rinvenuto in epoca successiva. Sfortunatamente questi tre pendenti furono trovati molto presto (tra il 1790 e il 1877) da non professionisti e recuperati senza la necessaria documentazione archeologica. Più comuni di questi esemplari tuttavia, sono i pendenti a Martello di Thorr molto più semplici con decorazioni caratterizzate. Il pezzo più famoso in questo stile proviene da Rømersdal sull’isola danese di Bornholm.
Pochi sanno poi che la caratteristica impugnatura corta del Mjöllnir, come menzionato nell’Edda di Snorri e da Saxo Grammaticus in Gesta Danorum, non è universale.
I reperti comunque non si limitano alla sola Scandinavia. La loro area di distribuzione si estende su una vasta regione geografica che va dall’Irlanda a Mosca.
Non esiste ad oggi uno studio approfondito sui circa 150 esemplari finora trovati. L’ultima grande opera in materia è stata fatta da Jörn Staecker che ha trattato i Martelli in un excursus nella sua tesi di laurea sui pendenti a croce e crocifisso. Staecker stabilisce una prima classificazione delle forme e data la maggior parte dei pendenti all’incirca nel X-XI secolo. Il suo lavoro però ha ormai quasi 25 anni e si limita alla (Vecchia) Danimarca e Svezia.
Nel frattempo sono stati fatti molti nuovi ritrovamenti. Allo stato attuale delle cose si ipotizza che la maggior parte dei pendenti furono indossati durante il X e l’XI secolo e pertanto direttamente collegati alla cristianizzazione della Scandinavia. Tuttavia l’usanza di indossarli non può essere stata solo una reazione alla diffusione del cristianesimo. Alcuni primi esemplari sono stati ritrovati a Birka in Svezia. Questi cosiddetti “anelli a Martello” appaiono già nel IX secolo e differiscono notevolmente dai soliti pendenti. Dall’immagine qui a fianco si può notare che al posto del classico singolo ciondolo, ci siano molti piccoli martelli e anelli in miniatura attaccati a un grande anello di ferro. Poiché la maggior parte di questi anelli provengono da tombe di cremazione, è difficile dire esattamente come e dove siano stati indossati.
I Mjöllnir comunque non furono trovati solo in Scandinavia. Altri esemplari provengono dai campi vichinghi di Repton e Torksey, costruiti tra l’872 e l’874 in Inghilterra. Il Martello di Thorr di Repton, per esempio è stato trovato nella tomba di un guerriero di 40 anni che, secondo lo studio delle ferite morì in battaglia. Il manufatto è stato trovato insieme a due perle di vetro al collo del guerriero. Questa scoperta documenta l’usanza del Martello di Thorr già nella seconda metà del IX secolo e contraddice la comune convinzione secondo cui questi pendenti erano indossati esclusivamente da donne. Ciò si baserebbe sull’osservazione di ritrovamenti di tombe danesi dove solo le donne sembrerebbero essere state sepolte con il Mjöllnir. In Svezia, tuttavia, il rapporto tra i sessi era abbastanza equilibrato, il che potrebbe indicare che forse in Danimarca non era consuetudine seppellire uomini defunti con questo tipo di amuleti. È un comune errore metodologico dedurre la realtà della vita reale dei sepolti, dagli oggetti trovati nelle loro tombe. È possibile, ma non certo.
Per quanto riguarda i numerosi Mjöllnir “inglesi” la documentazione archeologica mostra chiaramente che si tratta di prodotti scandinavi arrivati alle isole britanniche in seguito alle invasioni vichinghe.Inoltre, ci sono due notevoli reperti sepolcrali di Guilton nella contea sud-orientale del Kent, che sono spesso interpretati come una versione molto antica del Martello di Thorr.
In due tombe di donne scavate da Bryan Faussett nel 1760, furono trovate alcune piccole armi e strumenti in miniatura nella zona dell’anca del defunto. Questi pendenti, probabilmente indossati sulla cintura, erano anche dotati di tre oggetti a forma di Martello. Tuttavia, è difficile dire se questi Martelli in miniatura, datati VI secolo raffigurino esplicitamente quello di Thorr. Sono rari reperti che, a differenza dei classici pendenti, erano indossati sulla cintura insieme ad altre armi in miniatura. Inoltre, la distanza cronologica degli esemplari dell’era vichinga è piuttosto grande. I modelli di tali pendenti in miniatura provengono in ogni caso dal già cristianizzato impero merovingio, che a quel tempo esercitava una grandissima influenza culturale e politica sulla contea del Kent. La funzione di tali pendenti con armi in miniatura, tuttavia, era certamente apotropaica, tesa cioè scongiurare la sventura e l’influenza del male.
Dalla zona intorno ad Haithabu, nella Germania nord-occidentale, sono stati ritrovati numerosi reperti, collegati agli esemplari trovati in Danimarca, in quanto in epoca vichinga questa zona era di dominio danese.Anche in area sassone e frisone ci sono stati ritrovamenti, particolarmente interessanti sia per la loro forma che per il loro contesto e datazione. Il primo è il Mjöllnir di Nebel, sull’isola di Amrum nella Frisia settentrionale, che fu scoperto già nel 1882 vicino al grande tumulo dell’Età del Bronzo “Esenhugh”. Durante gli scavi fu recuperata un’urna con resti umani cremati. Oltre ad altri beni funerari che indicano una sepoltura femminile, la tomba conteneva anche un Martello in ferro e alcune perle di vetro. Il manico di questo Martello è sorprendentemente lungo e anche la data di sepoltura è interessante, perchè risale tra la fine dell’VIII e l’inizio del IX secolo. Altri Mjöllnir con manici altrettanto lunghi furono trovati sul sito di Aggersborg, il più grande castello ad anello vichingo della Danimarca. Tuttavia, questi esemplari sono più di 200 anni più giovani del martello di Thorr di Nebel.
All’inizio del nuovo millennio, un nuovo ritrovamento nel Münsterland ha suscitato scalpore.
Il ciondolo pubblicato per la prima volta nel 2001 è stato trovato in una buca del vecchio insediamento sassone di Warendorf vicino al fiume Ems. Il ritrovamento è costituito da due Martelli collegati insieme a un singolo anello e il suo ritrovamento è datato alla seconda metà dell’VIII secolo. Il pendente di Warendorf è unico in termini di forma e cronologia.
Infine c’è un’altra scoperta del martello di Thorr di Dithmarschen sulla costa tedesca del Mare del Nord. Durante lo scavo del sito di sepoltura di Immenstedt nel 1880, fu trovato un martello di bronzo di Thorr infilato lungo una catena di perle colorate, lo si è trovato in una tomba di inumazione femminile. La scoperta, pur accuratamente scavata, si è disintegrata in gran parte nella polvere perché è stata toccata troppo presto durante il processo di conservazione.
Il Martello di Thorr di Immenstedt è la prova più antica di questi pendenti indossati come una collana mai trovata. Allo stesso tempo, è anche il più antico martello di Thorr con il manico corto “classico”, tipico di Danimarca e Svezia, a differenza che questo esemplare della Germania del Nord è di diverse generazioni più vecchio di altri pezzi comparabili del nord. Non ci sono prove infatti che il defunto avrebbe potuto emigrare dalla Scandinavia a Immenstedt. Al contrario: l’orientamento sud-nord della sepoltura (con la testa a sud e i piedi a nord) indica chiaramente gli antichi Sassoni, per i quali questa pratica di sepoltura era una parte determinante della loro identità. Il martello di Thorr di Immenstedt è quindi senza dubbio uno dei reperti chiave più importanti per questo primo periodo.
I tre martelli di Thorr di Nebel, Warendorf e Immenstedt sono straordinari sotto molti aspetti. Dimostrano chiaramente che gli antichi Sassoni e probabilmente anche i Frisoni conoscevano e usavano già questi amuleti molto prima che l’usanza di indossare il Mjöllnir potesse essere rilevata su larga scala in Scandinavia.
In effetti, esiste una sola scoperta dalla Scandinavia che è paragonabile in termini di età: l’anello di Valsgärde (Fig. 10). Tuttavia, questo anello proveniente da un tumulo vicino a Gamla Uppsala, non ha quasi alcuna somiglianza con i reperti della Germania nord-occidentale così come i successivi “classici” ciondoli della Scandinavia. Piuttosto è il primo esemplare conosciuto di una propria categoria chiamata “anelli di martello di Thorr”, che si trova principalmente nella Svezia centrale.
Risalente alla seconda metà dell’VIII e all’inizio del IX secolo, i tre reperti della Germania nord-occidentale provengono da un periodo estremamente turbolento: la violenta conquista e conversione degli antichi Sassoni e Frisoni da parte dell’Impero cristiano franco. Le guerre sassoni, infuriate dal 772 all’804, diedero al resto dell’Europa pagana una chiara comprensione del conflitto culturale e religioso prossimo. È interessante notare che questi Martelli risalgono proprio al momento in cui era necessario distinguere le proprie antiche tradizioni dalla cristianità in aggressiva espansione. Anche in Scandinavia non se ne è fatto uso fino all’inizio della cristianizzazione. A tal proposito gli studiosi sono concordi con identificarli come contro-simboli della croce cristiana. Ciò sarebbe anche concepibile per gli esemplari tedeschi nord-occidentali.
Queste scoperte potrebbero implicare che i pendenti furono inizialmente indossati dagli antichi Sassoni e Frisoni come reazione alla violenta cristianizzazione e dopo alcune generazioni usati anche in Scandinavia per ragioni simili.
Articolo proveniente da https://rotergeysir.net
tradotto e adattato da Úlfgaldr Valtýsson