
Nella Tradizione Nordica esiste un elemento di una certa importanza la cui comprensione è fondamentale per capire la mentalità di approccio alla vita e alla morte. Questo elemento è il Wyrd il cui termine deriva da Verðandi, la Norna che presiede il presente, ovverossia ciò che sta accadendo o sta per accadere. Verðandi è connessa sia con Urðr, la Norna che rappresenta il passato, sia con Skuld colei che raffigura il futuro. Ai giorni nostri molti non fanno distinzione tra il Wyrd e l’Ørlog benché in realtà essi, pur avendo elementi comuni e talvolta sovrapponibili, possono avere interpretazioni differenti. La radice etimologica di Ørlog ha infatti strette connessioni con Urðr: l’origine. Vale la pena ricordare che in lingua tedesca il prefisso Ur ha valore di “originale, antichissimo, primo”. Così il termine ursprache assume il significato di “lingua primigenia” e urmensch di “uomo primordiale”. Per estensione quindi Urðr è ciò che sta all’origine delle cose ed è intesa quindi come il fato ineluttabile che si manifesta nel presente o nel futuro. Verðandi però, da cui deriva il verbo werden (“divenire” in lingua tedesca), manifesta gli eventi che stanno per accadere, siano essi ineluttabili o meno. Nella mentalità nordica esiste un senso di predestinazione ma contemporaneamente esiste la Scelta, ciò che oggi chiamiamo Libero Arbitrio.
Nel Mito e nelle Saghe sono spesso gli Dèi e gli Eroi a compiere delle Scelte o azioni volte a modificare degli eventi. È l’uomo libero (Karl) e il nobile (Jarl, che per estensione significa anche Guerriero o Iniziato) e non Thræll (lo schiavo) a compiere la scelta. Questa si manifesta nel presente e determinerà flussi vibratori nel futuro. Da una situazione presente, la Scelta palesata potrà modificare in parte o in toto il futuro. Mentre l’Ørlog è qualcosa di ineluttabile, il Wyrd può subire quindi degli interventi. Il nome della stessa Norna Verðandi sta per “divenire”, termine che indica una situazione che può essere passibile di mutamento. Scelte individuali o azioni magiche possono in qualche modo intervenire su eventi per modificarne, almeno in parte, il risultato. Questo atteggiamento non è in contrasto con l’accoglienza e l’accettazione del Fato (Ørlog), cioè di ciò che è già predestinato e non può essere cambiato né sul piano individuale, né su quello collettivo ed al quale gli Dèi stessi si devono adeguare. Questo è uno dei motivi per i quali oggi come allora ci si approccia alla Divinazione, non tanto per conoscere ciò che non può essere cambiato (in tal senso suona come monito la stanza 56 dell’Hávamál: “la propria sorte nessuno conosca in anticipo: di costui la mente è più libera”), quanto per individuare e comprendere ciò che sta per accadere e, per chi ha le giuste conoscenze, poter intervenire.
Affinchè ciò avvenga è necessario conoscere la struttura della Tela del Wyrd, estensione ripetuta della runa Hagalaz sulla quale viene effettuato il Lancio delle Rune. Oltre a ciò la stessa Tela viene utilizzata per influenzare il risultato futuro facendo “cadere” le Rune in alcuni punti della Tela. Al pari di una ragnatela infatti, una goccia d’acqua che cade in un punto qualsiasi farà vibrare tutta la tela. L’uso corretto del procedimento rituale muterà la prossima vibrazione, influenzandola.
In ultimo è necessario dire che la lettura del Wyrd e la sua interpretazione sono momenti significativi di apprendimento quando avvengono attraverso la lettura dell’ambiente che ci circonda e al quale siamo costantemente connessi. Vento, nuvole, pioggia, volo e grida degli uccelli fanno parte del respiro stesso della Natura che è intrisa di quell’energia che permea ogni cosa e ci parla costantemente.
Respirare con essa, imparando a respirare con il bosco e i suoi spiriti, è momento fondamentale di comprensione e integrazione che permette alla nostra coscienza di elevarsi ad uno stadio più alto di sviluppo. Portando il bosco dentro di noi diventiamo parte di esso e siamo in grado di “viaggiare” al suo interno (tecnica sciamanica di distacco di una parte del proprio Hugr per ottenere la Visione). È anche per questo motivo che molte pratiche vengono fatte all’esterno in ambienti naturali a contatto con le Forze del bosco stesso.
Per approfondimenti si vedano i libri: