28 marzo, 2024

Thorr

Thorr

ΆsaThorr, Dio del Tuono, appartiene alla seconda funzione. Nell’antico tempio di Uppsala veniva adorato insieme a Odino e Freyr. Figlio di Óðinn e di Jörð, si oppose tenacemente alla figura del Cristo durante l’avvento del Cristianesimo nelle terre del nord Europa. Consorte di Sif, dea connessa alle messi lussureggianti con i suoi biondi e lunghi capelli, Thorr è il difensore di Ásgarð e di Miðgarð e per questo motivo molto amato dagli uomini. Thorr in Islanda era il dio più venerato rivaleggiando così con la figura di Odino. Ciò fu probabilmente dovuto al fatto che il Dio del Tuono aveva caratteristiche più avvicinabili ai comuni mortali. Al contrario della personalità talvolta un po’ oscura e inquietante del Grande Padre, Thorr era capace di gigantesche allegrie e gigantesche ire, sempre pronto a brandire il suo Mijöllnir (Frantumatore) contro i Giganti, nemici giurati degli Dèi. Molti sono i racconti che lo vedono lottare contro gli Jötnar per difendere e proteggere sia Ásgarð che Miðgarð riportando su di essi vittoria. Il suo magico Martello è stato adottato da molte comunità nel mondo che professano tutt’ora il culto dell’Antica Fede ed è spesso il simbolo stesso della dottrina Ásatru. ÁsaÞorr (Thorr degli Asi) o Ásabragr (Principe degli Asi), viaggia su un carro trainato da due capre che gli conferiscono l’attributo di ÖkuÞorr (Thorr del carro). “Nel lessico e folklore scandinavo restano tracce di questa antica concezione. In Svezia, ancora nel XVII secolo la parola per «tuono», äska si scriveva äsekia, cioè «il procedere del dio (ase) su un veicolo» (G.C.Isnardi, Miti Nordici, Longanesi editore, Varese 1997, p.226).”

Il lampo, il tuono e le scintille sono la manifestazione del dio stesso. Si dice che quando si sente un tuono nel cielo, è Thorr che ha appena fracassato il cranio ad un Gigante. Questo continuo ripetersi di lotta e combattimento a fini protettivi fanno di lui un dio guerriero, funzione che si può ritrovare in uno dei due glifi della runa Thurisaz (Þurs in norreno) nella la sua valenza più positiva, dove la stessa appare simile alla forma di un’ascia. La radice stessa di Thurisaz (TH) ha delle evidenti connessioni con la radice del nome di Thorr.

Diversi sono gli appellativi che fanno di lui un dio difensore e guerriero: Atli (colui che ispira alla lotta), Einheri (colui che combatte da solo), Harðvéurr (potente protettore), Veuðr (protettore del luogo sacro), solo per citarne alcuni.

Il suo Mijöllnir, donatogli dai Nani, non svolge però una sola funzione distruttiva.

Il Martello veniva utilizzato anche per ridare la vita. A ciò si faccia riferimento ai racconti dove si dice che le due capre che trainano il suo carro vengono talvolta uccise dal dio e fatte bollire per essere mangiate. Successivamente a ciò, poste le loro ossa dentro una pelle, mediante il Sacro Martello, esse tornavano in vita.

Lo stesso Mijöllnir veniva usato sia per consacrare e benedire, sia come promotore per la fertilità: posto sul grembo della sposa propiziava fertilità e prole. Queste Pratiche sono tutt’ora usate nel culto Ásatru.

Immagine acquisita dal web

Trovare in un bosco dopo un forte temporale piccoli sassi con la forma del Sacro Martello, permette, con il compendio di rituali magici, di usarli per curare e guarire malattie, essendo essi caduti dal cielo e quindi inviati dal Dio del Tuono.

Protettore dell’ordine stabilito, Thorr è conosciuto come Þursa raðbani: uccisore di Giganti.

HEILL  ΆSA-THORR!




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