
Lo Sciamanesimo, in base ai reperti archeologici e a studi fatti, è la più antica pratica magico-religiosa alla quale l’uomo si è approcciato. Le pitture della grotta Chauvet (Vallon-Pont-d’Arc) nel Sud della Francia lo datano a circa 32’000 anni fa, benché ci siano teorie che lo datino addirittura a 50.000 anni fa. L’archeologo sudafricano David Lewis-Williams sostiene come i dipinti sulle pareti delle grotte avessero un significato religioso e solo gli sciamani potevano dipingerle, con il preciso scopo di prendere contatto con il mondo degli spiriti. A seguito delle trance gli sciamani riproducevano in seguito sulle pareti ciò che avevano vissuto durante l’esperienza estatica.
Tracce che lo sciamanesimo sia alla radice delle civiltà arcaiche, le si possono riscontrare anche in alcuni Miti. Lo sciamano è stato probabilmente il primo essere spirituale a calcare questo pianeta ed è stato il tramite attraverso il quale l’uomo comune ha potuto beneficiare di un contatto concreto e pragmatico con il mondo del sacro. Con il termine Sciamano (indipendentemente dal fatto che sia uomo o donna) si designa un Operatore dell’Estasi che funge inoltre da operatore del sacro, con peculiarità e compiti ben specifici. Lo stesso M. Eliade, nel suo autorevole saggio “Lo Sciamanismo”, descrive con una certa precisione caratteristiche e peculiarità di molte culture sciamaniche del mondo. Il lettore può trarne conclusioni tutt’altro che affrettate, comparando le varie culture e osservando senza alcun dubbio, come lo sciamanesimo sia, in ogni parte del mondo, la pratica che darà vita successivamente a molte altre pratiche oggi conosciute.
Gli studiosi sono concordi nell’affermare alcuni elementi. Innanzitutto lo Sciamano riconosce di essere tale perché riceve una Chiamata dall’Alto, mediata dagli Spiriti preposti, Spiriti che appartengono inevitabilmente ad una realtà Tradizionale ben precisa. Dopiché il novizio riceve un addestramento doppio: sia dagli Spiriti che dall’Anziano a cui viene affidato. Per diventare tale egli viaggia verso gli Inferi come passaggio necessario per salire ai cieli, suo obiettivo ultimo,in quanto delegato dagli Dèi stessi, ricalcando così le funzioni del Primo Sciamano. A tal proposito Eliade nel suo saggio dice che «i miti accennano a relazioni più intime esistenti tra gli Esseri supremi e gli Sciamani, specialmente nei riguardi del Primo Sciamano inviato dall’Essere celeste sulla Terra per difendere gli umani contro le malattie e contro gli spiriti malvagi».
Le funzioni di uno sciamano sono diverse e vanno dalla guarigione a propiziare la fertilità per la sua tribù. Comunica con gli Dèi e gli spiriti preposti e porta il loro volere al proprio gruppo di appartenenza. Suoi elementi particolari sono la funzione di psicopompo, che prevede l’accompagnamento dell’anima del defunto a destinazione dopo la morte, oltre alla capacità di estrarre energie negative dall’individuo, sino al recupero dell’Anima (di un suo pezzo ovviamente).
Ma lo sciamano è anche un guerriero. D. Melzi nel suo pregevole libro “La via dello Sciamanesimo boreale” sostiene

che lo sciamano svolge inoltre una funzione essenziale in difesa dell’integrità psichica della comunità: «Egli è un vero baluardo anti-demoniaco per la sua gente: combatte i demoni e gli spiriti negativi, le malattie, i maghi neri; non è casuale la presenza nel suo equipaggiamento, di molti elementi guerrieri come una lancia, una corazza, un arco, una spada»
Eliade poi evidenzia con molta precisione come molte pratiche discendano dallo sciamanesimo, pur non potendo sostenere che le stesse siano oggettivamente sciamanesimo. Se si considera che lo sciamano è stato il primo effettivo contatto con gli Spiriti e gli Dèi essendo loro mediatore, va da sé che pratiche come la divinazione, il viaggio fuori dal corpo o la sola capacità di esercitare la guarigione, non possano definirsi sciamanesimo. Lo stesso Alce Nero (Heȟáka Sápa) Uomo-Medicina Sioux-Lakota, afferma che lo sciamano è un uomo-medicina, ma per contro un uomo-medicina non è a sua volta uno sciamano.
Uno sciamano è contemporaneamente sia un chiaroveggente sia un estatico, ma questi ultimi non possono dire di essere Sciamani malgrado la loro capacità sia assimilabile ad elementi che fanno parte dell’antica Pratica magico-religiosa. Lo stesso dicasi per la stregoneria pur essendo questa la pratica più vicina allo Sciamanesimo. Analogalmente possiamo dire che la strega ha capacità divinatorie, ma non tutte coloro che hanno tali capacità possono definirsi streghe. Per essere tali devono avere determinate peculiarità, capacità ed aver ricevuto un’istruzione adeguata. Per lo sciamano vale la stessa cosa.
Il problema a mio avviso è comunque molto più complesso ed è relativo soprattutto ad una attuale mentalità occidentale molto competitiva dove si ravvede una necessità di voler emergere su altri. Lo sciamanesimo oggi è diventata una moda al punto tale che troviamo sciamani in ogni angolo della new age e delle tante discipline olistiche. Queste sono improvvisamente diventate “sciamaniche”, quando fino a poco tempo prima svolgevano la loro rispettabile pratica a beneficio di chiunque.
Lo Sciamanesimo è una Pratica che comporta un onere molto grande. Non è “il top della gamma”, ma solo una possibilità che viene data ad alcuni individui, non perché siano migliori di altri, ma semplicemente perché quello è il loro Destino.
Uno spazio particolare sarà da aprire sulle figure degli sciamani guerrieri nordici, figure ibride per la verità nel contesto sciamanico, perché individui preparati esclusivamente per la guerra e che pertanto si discostano un poco dal classico contesto. Ma di questo ne parlerò in un prossimo futuro. In ogni caso, senza una Chiamata dall’Alto, senza una Tradizione tribale alle spalle, senza l’addestramento con un Anziano e quello degli spiriti e senza le reali capacità sopra descritte, le proposte sciamaniche diventano una farsa. Ognuno faccia ciò a cui è preposto. Tutto va meglio quando ognuno svolge il suo ruolo, senza millantare crediti e capacità che non si hanno.