“E’ un mondo difficile” citava una canzone di qualche anno fa….
Il caos, il pressapochismo e la perdita di determinati Valori nell’epoca attuale sono il risultato di scelte errate, di manipolazioni della mente e dello spirito perpetrate per lunghissimo tempo. E’ il risultato di una perdita di Princìpi e di identità spirituale che ha ridotto la maggior parte della razza umana ad una massa di persone confuse, arrabbiate, passive, insensibili, incredule sulla possibilità di uscire da uno stato di schiavitù del quale spesso neanche si è consapevoli. La società umana si divide in diverse “fazioni”: dai dominatori che impongono il loro potere volto ad ingrassare solo se stessi, agli schiavi volontari che collaborano con questi ottenendo effimeri vantaggi, agli schiavi inconsapevoli, così abilmente distratti dai vari temi quotidiani ben orchestrati dai media al servizio dei potenti. A grandi linee questo è lo scenario attuale. In tale panorama un esiguo gruppo di individui ribelli che hanno maturato esperienze e consapevolezze, per scelta si battono continuamente per mantenere alto il proprio livello di attenzione cercando di non essere loro stessi fagocitati dai perversi meccanismi quotidiani, siano essi legati alla “sopravvivenza” o meno. Questi guerrieri si battono inoltre per portare maggior consapevolezza negli individui nel tentativo di risvegliare le coscienze al fine di invertire un processo che ha oramai i contorni di un vero e proprio Ragnarök. Questo tentativo di annullare il processo manipolatorio avviene su più fronti e sono diversi i contesti culturali, spirituali o tradizionali nei quali si sviluppa questa tendenza. La new age ha avuto il merito di aprire la strada ai più, anche se chi è legato a Tradizioni Antiche, già da decine e decine di anni è consapevole di ciò a cui si sta andando incontro. La new age ha cercato di dare risposte e di proporre realtà alternative. Dalla salute, ad una visione del mondo più metafisica e spirituale, riavvicinandosi spesso ad alcune culture antiche. E’ interessante notare come contemporaneamente anche la scienza nel corso delle ultime decine di anni si sia aperta a nuove strade (la fisica quantistica per esempio) contravvenendo a quel rigore scientifico che ha sempre caratterizzato la cultura dello scibile, separandolo da tutto ciò che non poteva essere osservato, ripetuto e dimostrato. La scienza ha sempre avuto come intento il conoscere la natura per dominarla e quindi a mero scopo utilitaristico, in comunione con una visione della realtà spirituale totalmente monopolizzata dalla Chiesa, che detiene oramai da 2000 anni il potere sulla sapienza divina e sulla conoscenza della vita e della morte.
Oggi, in mezzo a tanto disordine, troviamo ancora realtà che portano avanti la loro opera con serietà e onestà, senza millantare crediti e capacità che non hanno e senza usare la spiritualità, soprattutto quella antica, per altri scopi, politici o economici che siano. Questo è lo scenario attuale.
Chi fa una scelta onesta lo fa soprattutto per amore di Verità, ben sapendo che ogni individuo ha per sua natura delle radici che non sono solo quelle di nascita, ma quelle che io definisco come le Radici del Sangue.
Queste Radici sono all’interno del nostro stesso dna e coloro che vogliono realmente scoprire se stessi, devono conseguentemente risalire ad esse. Poiché le Radici del Sangue sono diverse da persona a persona, sarà inutile cercare di “accaparrarsi accoliti”. Ognuno deve trovare le proprie radici spirituali, perché questo è l’unico modo affinché l’individuo possa capire e comprendere il suo ruolo in relazione a se stesso e al mondo. Il contesto del quale mi occupo è legato alla Tradizione Spirituale e alle Pratiche del Nord Europa e la mia Famiglia di provenienza è quella degli Æsir, da cui deriva il più recente culto dell Ásatru.
Circa 17 anni fa, durante la Pratica della Casa degli Antenati (sauna rituale) venne più volte presso la nostra vecchia Associazione un ragazzo di circa 30 anni portato da altre persone che frequentavano il mio gruppo. Joseph non era mai stato battezzato e apparentemente sembrava sinceramente interessato alle culture antiche. Mi colpì però una cosa: durante la sua seconda sauna, nella terza sessione di pietre portate all’interno della Capanna, mentre i tamburi rullavano all’esterno, si espresse ad alta voce con una sonora bestemmia. Nella terza sauna, fatta a distanza di 4 mesi, a fine sessione affermò che aveva deciso di battezzarsi. Lo stupore per la sua decisione fu generale, ma era evidente una cosa: aveva trovato la sua strada, fosse essa momentanea o definitiva. Non lo rividi mai più e non ne ebbi più sue notizie. Benché io sia ben lontano da approvare una religione monoteista, mi rendo conto che attraverso una nostra pratica rituale, Joseph aveva trovato la sua strada. Una buona pratica non serve solo a radicare le convinzioni sulla nostra Fede o appartenenza, ma serve anche per risvegliare nell’individuo quale sia il suo ruolo e il suo posto nel mondo e riconnetterlo così con se stesso.
Úlfgaldr Valtýsson